Scuola Superiore – Come Fare la Scelta Giusta
Scuola superiore: come fare la scelta giusta
E’ tempo di iscrizioni alla scuola superiore ed è importante riflettere, prima di fare la scelta definitiva, insieme genitori e figli su quali siano le aspirazioni di quest’ultimi, sui reali sbocchi consentiti dal corso di studi prescelti.
La dispersione scolastica è un fenomeno preoccupante, stando alle statistiche, i ragazzi italiani abbandonano molto presto la scuola e molti lo fanno prima di aver conseguito un titolo di studio superiore, così quasi la metà degli italiani ha solo la licenza media ed una obiettiva difficoltà a trovare lavoro.
Le cause dell’abbandono possono essere molteplici, ma sopratutto, una scelta degli studi superiori poco oculata favorisce il verificarsi di tale fenomeno.
Il dilemma se scegliere una scuola professionale o un istituto tecnico, oppure accedere al mondo dei licei non è un passo scontato e non è da sottovalutare, non sempre le scelte effettuate sono adatte ad inserirsi nel mondo del lavoro.
Come orientarsi nel ruolo di genitore per accompagnare i figli in questo momento forte di scelta?
Una scelta personale
In generale, è normale che la famiglia, come pure gli insegnanti della scuola media, consiglino il ragazzo su quale possa essere il percorso più affine alle sue aspirazioni, ma è importante che la scelta definitiva sia stata fatta dal giovane stesso e non da altri al suo posto.
Ma non è facile per un ragazzo di 14 anni operare a tale età una scelta che impatterà sul suo futuro professionale, oltre a non sapere ancora bene che cosa si desidera veramente per sé stessi..
Di fronte a tale difficoltà di scegliere molti finiscono col chiedere consiglio ai genitori. Ed in seguito a questa richiesta di consiglio si nasconde una delega alla scelta in cui l’indicazione fornita dal genitore viene fatta propria, pur non desiderandola del tutto o in parte. Gli stessi genitori nel fornire un consiglio potrebbero essere influenzati, inconsapevolmente, dalle proprie aspettative mancate o da desideri, più o meno consci, sul futuro dei propri figli. Ad esempio un genitore che avrebbe voluto fare gli studi classici al posto di quelli tecnici o scientifici, potrebbe “riscattare” la scelta mancata attribuendola come scelta al proprio figlio.
O il genitore che da grande avrebbe voluto fare tutt’altro come professione , il medico al posto dell’avvocato ad esempio, potrebbe strutturare per il proprio figlio un percorso di studi finalizzato a realizzare la professione mancata.
In questi casi serve la maturità dei genitori che non devono lasciarsi né influenzare dalle proprie aspettative mancate, né tentare di sostituirsi al ragazzo.
L’ideale sarebbe aiutarlo a capire le sue inclinazioni e i suoi interessi.
Inoltre i genitori nel consigliare si trovano di fronte ad un bivio: ‘scuola utile’ per il futuro lavorativo o ‘scuola interessante per il ragazzo ? Nello scegliere bisogna tener conto che il mercato del lavoro cambia velocemente, ciò che è utile oggi potrebbe non esserlo domani, ma se il ragazzo studia senza interesse potrebbe interrompere precocemente gli studi e non sarebbe felice.
E’ bene dunque che la famiglia ragioni tenendo sempre come punto di riferimento la personalità del ragazzo, le sue attitudini ed i suoi interessi.
Riassumendo: Scelta o consiglio come processo e non come contenuto
Allo stesso modo, bisogna scoraggiare l’adolescente che scelga la scuola da frequentare basandosi unicamente su quello che hanno fatto i suoi amici o ex-compagni di classe. Di solito, questo accade ai giovani più insicuri ed in questo caso, è necessario infondere maggiore fiducia al ragazzo, aiutandolo a focalizzare i suoi punti di forza ed i talenti che lo distinguono e che possono essere valorizzati solo scegliendo un iter scolastico mirato.
Le prime responsabilità
Perché il ragazzo si assuma pienamente la responsabilità del percorso che sta per intraprendere, è fondamentale coinvolgerlo anche nella parte preliminare (dall’iscrizione al corso di studi, fino all’acquisto dei primi libri). In genere, un adolescente alle prese con un’avventura piacevole, e motivato verso la propria scelta, è entusiasta di occuparsi personalmente di queste formalità.
C’è tempo per cambiare
Anche se l’anno scolastico è iniziato ed i libri sono stati acquistati, non bisogna escludere l’opportunità di cambiare scuola. Se fin dai primi giorni, il ragazzo manifesta insoddisfazione verso il nuovo corso di studi, è importante chiedergli di valutare questa ipotesi anche se un leggero smarrimento o una forte tensione possono essere considerate normali per un adolescente alle prese con una nuova esperienza.
Dott.ssa Maria A. Romano