Suona la campanella, tutti a scuola!
In questi giorni si aprono le porte delle scuole, dalle materne alle superiori, e migliaia di bambini/e e ragazzi/e vi entrano; chi serenamente, chi con tristezza, chi con apprensione, di certo nessuno con animo indifferente.
L’apertura delle scuole coinvolge non solo gli studenti ma anche le famiglie, molti genitori si troveranno a vivere il “primo giorno di scuola”, il primo giorno di inizio di un nuovo percorso:
- la scuola materna
- la scuola elementare
- la scuola media
- la scuola superiore
Ogni primo giorno avrà un significato speciale, sia per i figli che per i genitori. Tra l’affanno dei libri, dei quaderni, del grembiule (per i più piccoli) l’inizio della scuola è denso di emozioni.
Le polemiche che accompagnano tutti gli anni l’apertura delle scuole, denunciandone il malfunzionamento, non sembrano influire sulla magia del “primo giorno”.
Spesso i genitori si pongono il problema su come è meglio preparare i bambini al primo giorno di scuola: hanno paura che il proprio figlio non sia pronto ad affrontare il nuovo anno, magari la prima elementare o l’inizio della scuola materna. Per molti genitori la cosa che li preoccupa maggiormente è che sia ancora immaturo o troppo vivace per stare attento per molto tempo, o magari fragile nel rapportarsi con i compagni e con le sfide quotidiane che dovrà gestire.
Ci sono bambini fragili, timidi o troppo vivaci, ma tutti hanno bisogno di sentirsi dire che quello che vivranno lo affronteranno al meglio, che laddove non dovessero riuscire mamma, papà e le insegnanti lo sosterranno. Dite loro che hanno delle doti e delle capacità che vi rendono orgogliosi e che per il resto c’è tempo per imparare! Questo è il migliore approccio iniziale, non spaventateli con frasi del tipo “E’ finito il tempo per giocare, la scuola è una cosa seria, la maestra non è mica la mamma che ti concede tutto…..”: anche i bambini più spavaldi sono spaventati all’idea di deludere gli adulti o di non essere all’altezza dei compagni, quindi ora è il momento di sostenerli, caricarli e credere in loro, in modo che inizino l’anno con entusiasmo.
Le annunciate riforme accendono la speranza del cambiamento, di fatto per tutti gli studenti si prospettano 200 giorni di scuola e la maggior parte del loro tempo, e delle loro famiglie, ruoterà intorno agli impegni scolastici ed extrascolastici.
Ecco che parte la macchina organizzativa: chi accompagna i figli a scuola, chi li riprende e poi ci sono gli impegni dello sport, della musica, della danza, del catechismo e allora ci si fa aiutare dai nonni, dai genitori degli amici dei figli, dalle baby- sitter; se poi in una famiglia ci sono due o più figli ecco che tocca “incastrare” orari, turni per riuscire ad assolvere gli impegni quotidiani di ciascun bambino.
Di colpo sfumano gli effetti delle vacanze, passati i primi giorni di euforia si ritorna alle abitudini del quotidiano, tutti si sono organizzati e che la scuola abbia inizio!
E la scuola?
La scuola è un ambiente privilegiato e protetto dove ogni bambino, ogni ragazzo deve trovare dialogo, coerenza e rispetto delle regole; è un luogo di apprendimento dove ognuno deve avere la possibilità di imparare secondo le proprie potenzialità, è un luogo dove ognuno deve avere la possibilità di maturare, attraverso le esperienze, la propria personalità, è un luogo dove potersi sentire libero di esprimersi e di confrontarsi con i pari e con gli adulti.
Dott.ssa Maria A. Romano