Vacanze e Compiti
La scuola è finita, iniziano le vacanze….e i compiti?
La scuola ha appena chiuso i battenti e le vacanze sono già iniziate da pochi giorni, ma l’argomento compiti per le vacanze è già presente nel quotidiano di genitori e bambini.
Ma è giusto fare i compiti per le vacanze?
I “compiti per le vacanze” sono una contraddizione in termini, un assurdo logico, le vacanze sono vacanze proprio perché liberano dagli impegni quotidiani: vacanza, in latino vacantia, da vacare, ossia essere vacuo, sgombro, vuoto, senza occupazioni.
La scuola per i bambini è un lavoro duro, pensate otto ore a scuola tutti i giorni, e quale categoria lavorativa andrebbe in vacanza portandosi dietro il lavoro?
Al di là dell’ironia volutamente provocatoria credo sia opportuno riflettere proprio sul tema dei “compiti”. A cosa servono i compiti? Molti sostengono che siano necessari per consolidare il lavoro svolto a scuola durante le ore di lezione, anche qui i pareri sono molto discordanti. Il momento dei compiti viene spesso vissuto in maniera eccessivamente rigida soprattutto da parte dei genitori che sentono il peso dei compiti dei propri figli come una prova della loro capacità di essere buoni genitori, così facendo esercitano, loro malgrado, pressioni sui figli affinché svolgano diligentemente il lavoro assegnatogli. Si crea così un clima di tensione tale da produrre situazioni spiacevoli nelle quali i figli, costretti dalle pressioni si ribellano e rimandano il momento dei compiti all’infinito, e i genitori stremati da questo meccanismo passano dal sistema punitivo al sistema “fai come ti pare”.
Le nuove generazioni, grazie al computer, apprendono 24 ore su 24 e sette giorni giorni su sette, perché sono immersi nelle informazioni. La scuola, non aggiornando i suoi docenti, non si rende conto che più compiti non vuol dire più risultati. Alcuni studi americani dimostrano che assegnare una quantità eccessiva di compiti sia, in realtà, controproducente.
Ogni genitore conosce bene il colorato e divertente libro con esercizi vario genere, i compiti estivi sono un impegno al quale i genitori (e i ragazzi) spesso si dedicano all’ultimo minuto, dopo le vacanze; oppure un obbligo da sbrigare il prima possibile, appena dopo la chiusura delle scuole. Siamo in molti ad essere convinti che i compiti non sono utili a “mantenere allenata la mente” ma che si tratta di una perdita di tempo e di un fardello noioso che interrompe il divertimento e la spensieratezza delle vacanze.
Il tempo delle vacanze deve essere dedicato al “riposo della mente” e deve essere un momento per ricaricare energie, liberi da obblighi e nozioni.
Recenti studi hanno evidenziato che la finalità di voler tenere allenata la mente durante le vacanze viene totalmente disattesa dalla maggior parte degli studenti: solo il 2% dei bambini distribuisce il carico dei compiti durante tutto il periodo estivo, mentre tutti gli altri si riducono all’ultimo momento, facendo i compiti pochi giorni prima di tornare sui banchi o subito dopo aver finito la scuola a giugno. Un altro fattore da considerare è che, se l’estate non viene utilizzata per ricaricare l’organismo di energie e per alleggerire lo stress, si aumenta il rischio che in autunno le difese immunitarie siano più deboli e che il bambino si ammali più facilmente.
In estate si deve stare fuori all’aperto e dare spazio alla fantasia e alla condivisione di bei momenti insieme agli amici; i compiti per le vacanze sono uno stress anche perché fa caldo, lo stress per il caldo si accumula a quello per lo studio e provoca nervosismo e agitazione.
Qualcuno potrebbe dire “belle parole, ma i compiti delle vacanze vanno fatti”
Come aiutare i bambini?
Ecco qualche suggerimento:
- non lamentatevi dell’obbligo di dover fare i compiti perché potreste trasferire questo malcontento anche ai piccoli, se possibile state accanto ai bambini quando fanno i compiti;
- per i più piccoli concentratevi su compiti che migliorino le competenze con un impegno breve, semplice coinvolgendoli su argomenti graditi a loro;
- stabilite insieme ai bambini un momento della giornata in cui devono fare i compiti: ad esempio al pomeriggio tardi, quando voi preparate la cena e loro possono sedersi in cucina insieme a voi;
- non cedete alla tentazione di fare voi i compiti al posto dei bambini, utilizzate anzi strategie alternative. I compiti non si fanno solo sui libri, se si sta studiando l’impero romano si potrebbe vedere un film storico, andare a teatro o visitare un museo. Non solo aiuterebbe lo studio ma aumenterebbe anche la coesione familiare. E stare in famiglia è uno degli aspetti più importanti delle vacanze.
Dott.ssa Maria A. Romano