IL SERVIZIO
In seguito alla sua crescita professionale ed al gran numero di richieste pervenute, l’associazione La Giostra dei colori apre un nuovo servizio per affiancare i genitori e le istituzioni scolastiche con bambini a cui è stato diagnosticato un Disturbo dello Spettro Autistico.
COME FUNZIONA
Il modello organizzativo dell’intervento sull’autismo intende far fronte ad un bisogno clinico e riabilitativo emergente in considerazione della gravità, pervasività e cronicità dei disturbi dello spettro autistico, che determinano - nei bambini che non hanno ricevuto adeguato trattamento - una sequela di conseguenze che, nei casi più gravi, comporta isolamento e mancata inclusione sociale.
Il nuovo percorso adottato prevede interventi con un’ intensità decrescente dal momento della diagnosi fino all’ingresso nella scuola primaria: gli interventi sono basati sul trattamento di tipo evolutivo utilizzando le metodologie derivanti dal modello Denver. Queste metodologie sono quelle che hanno dimostrato una buona efficacia e rispetto della dinamiche evolutive confermate da recentissime ricerche internazionali. Il modello prevede la presenza “in box” di genitori e di operatori della scuola dell’infanzia, per trasferire alle figure maggiormente a contatto con il bambino le competenze necessarie che ne facilitino la positiva evoluzione.
L’Associazione collabora con le Agenzie per la Tutela della Salute e delle Aziende Socio Sanitarie Territoriali.
CONOSCERE L’AUTISMO
L’AUTISMO è un Disturbo dello sviluppo psicologico del bambino causato da un disordine dello sviluppo neurobiologico, con esordio nei primi tre anni di vita.
Si parla di DISTURBI DELLO SPETTRO AUTISTICO (DSA) per indicare un insieme di Disturbi che condividono con l’autismo l’alterazione delle capacità di relazione, di comunicazione e la presenza di comportamenti ripetitivi e stereotipati. Per questi Disturbi è stata utilizzata la metafora dello spettro di luce riflessa da un prisma ottico, per rendere conto delle differenti sfumature che possono assumere: si possono avere, ad un estremo, bambini non verbali con autismo, grave disabilità mentale, problemi neurologici e, dall’altro estremo, bambini intelligenti, che parlano e in alcuni casi mostrano abilità eccellenti in alcune aree. Al quadro comportamentale possono inoltre essere o meno associate patologie di carattere medico.
I disturbi dello spettro autistico sono molto più frequenti rispetto al passato e, attualmente, sono aumentate le conoscenze e le ricerche su questa patologia: ciò ha favorito una migliore individuazione dei soggetti a rischio in età precoce da parte dei clinici e una maggiore sensibilizzazione di genitori ed insegnanti a porre attenzione ad alcuni specifici problemi legati allo sviluppo del bambino.
La prevalenza del disturbo autistico è di un caso su 100, se si considera l’intero spettro delle possibili forme sintomatologiche, dalla più grave e tipica a quelle meno tipiche e più sfumate.
Una definizione sintetica dei disturbi dello spettro autistico può essere ripresa dalle Linee guida per insegnanti ed educatori, a cura di Renato Cerbo: “I DISTURBI DELLO SPETTRO AUTISTICO SONO UNA CATEGORIA DI DISTURBI DELLO SVILUPPO; CARATTERIZZATA DA MENOMAZIONI QUALITATIVE DELL’INTERAZIONE E DELLA RELAZIONE SOCIALE, DIFFICOLTA’ NELL’ACQUISIZIONE E NELL’USO DI ABILITA’ CONVENZIONALI DI COMUNICAZIONE E LINGUAGGIO, DA UN REPERTORIO RISTRETTO DI INTERESSI, SPESSO ACCOMPAGNATO DA UN ESTREMO BISOGNO DI COERENZA E PREVEDIBILITA’ NELLE ROUTINE DELLA VITA QUOTIDIANA”.
L’integrazione scolastica degli alunni con disabilità costituisce un punto di forza della scuola italiana, che vuole essere una comunità accogliente nella quale tutti gli alunni, a prescindere dalle loro diversità funzionali, possano realizzare esperienze di crescita individuale e sociale. La piena inclusione degli alunni con disabilità è un obiettivo che la scuola persegue attraverso una intensa e articolata progettualità, valorizzando le professionalità interne e le risorse offerte dal territorio.
L’Autismo è riconosciuto universalmente come una disabilità complessa dell’apprendimento, i cui deficit di base riguardano principalmente la sfera dell’interazione sociale, della comunicazione ricettiva ed espressiva, compresa l’incapacità parziale o totale di individuare l’altro come partner comunicativo e del comportamento adattivo. In quanto tale, l’Autismo ha bisogno di conoscenze specifiche che non possono essere attuate “a braccio” o “interpretate soggettivamente”.
Sono state sperimentate con successo percorsi finalizzati al conseguimento di più efficaci competenze sociali negli alunni con Autismo per mezzo dell’utilizzo strategico e intenzionale della “risorsa compagni”. La scuola di tutti, infatti, consente di insegnare ai bambini con Autismo a interagire con gli altri, attraverso modalità che prevedano attività ludiche in piccolo gruppo, all’interno delle quali, grazie all’azione di tutoring dei compagni, questi bambini apprendano prima e sperimentino poi quei comportamenti sociali e relazionali di cui sono privi.
La consapevolezza della complessità del fenomeno dell’autismo, con tutte le sue implicazioni sulla tenuta del tessuto familiare e le ricadute di ordine sociale, richiedono un impegno urgente e concreto da parte delle Istituzioni. E’ l’inclusione che deve essere perseguita, da intendere come un percorso che ha come finalità la maturazione di esperienze significative di apprendimento e di vita sociale per tutti gli alunni, con o senza disabilita’
“Un sistema in grado di rispondere alle esigenze educative delle persone con Autismo è un sistema ottimale per tutti”.